La teoria della Parità dei Poteri d’acquisto (Purchasing Power Parity o PPP http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_della_paritÃ) è basata sulla legge del prezzo unico http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_del_prezzo_unico.
Il pilastro fondamentale della teoria è rappresentato dal fatto che, in un mercato efficiente, il valore di una paniere di beni e servizi oggetti di libero scambio all’interno del paese A, aggiustato per il cambio vigente, dovrebbe essere venduto allo stesso prezzo apllicato all’interno del paese B.
Il valore di cambio tra le valute dei paesi A e B dovrebbe in teoria essere determinato dal rapporto tra il prezzo globale del paniere di beni e servizi del paese A e quello del paese B. Qualora, ai cambi attuali, il paniere di beni e servizi del paese A risultasse essere più a buon mercato di quello del paese B allora, seconda la teoria, la maggiore domanda estera riporterebbe i prezzi di A sul valore di equilibrio.
(Per il paniere di beni e servizi OCSE http://www.oecd.org/dataoecd/59/35/37985001.pdf).
La dinamica inflazionistica delle due aree assume certamente una rilevanza fondamentale nella formazione del cambio e, ad un aumento dell’inflazione, dovrebbe corrispondere una svalutazione della valuta per mantenere invariato il PPP.
Un esempio concreto può aiutarci a capire il meccanismo della teoria.
Se in Italia un personal computer costa 500 euro ad un cambio EurUsd di 1.50 (1 € = 1.50 $) il medesimo modello dovrebbe costare negli Stati Uniti 750 Usd.
Se il costo del pc venduto negli Usa (ad esempio su un qualunque sito online) risultasse pari a 600 Dollari allora il cliente italiano troverebbe più conveniente acquistare, al cambio attuale di 1.50, il pc negli Stati Uniti.
Ovviamente appaiono evidenti i limiti di questa teoria; tariffe doganali, spese di trasporto, dazi, sono solo alcuni dei fattori che rendono molto più difficoltosa una precisa valutazione (e convenienza pratica) per effettuare acquisti all’estero a condizioni favorevoli.
Oltre al fatto che questa legge può essere applicata solo ai beni o servizi commerciabili a livello internazionale escludendo i beni immobili, un altro elemento critico di cui tenere conto è legato al fatto che il paniere di beni e servizi utilizzato nella formulazione del PPP (il cosiddetto cambio di equilibrio) è uguale per tutti i paesi, sottostimando quelle che sono le preferenze di mercato dei vari consumatori mondiali, fattore determinante nella formazione di un prezzo di vendita.
Pur nel rispetto di questi limiti, l’analisi dello scostamento dei livelli di cambio attuali dal PPP fornisce l’immediato riscontro di una valuta sopra/sotto valutata, elemento fondamentale nella scelta di acquisto di prodotti esteri o di itinerari di viaggio al di fuori dei confini nazionali. Uno degli scopi del blog è proprio quello di creare una bussola di viaggio costantemente aggiornata che possa permettere ai navigatori di sfruttare con tempestività i movimenti valutari favorevoli all’Euro aumentando il potere d’acquisto del consumatore italiano
Il pilastro fondamentale della teoria è rappresentato dal fatto che, in un mercato efficiente, il valore di una paniere di beni e servizi oggetti di libero scambio all’interno del paese A, aggiustato per il cambio vigente, dovrebbe essere venduto allo stesso prezzo apllicato all’interno del paese B.
Il valore di cambio tra le valute dei paesi A e B dovrebbe in teoria essere determinato dal rapporto tra il prezzo globale del paniere di beni e servizi del paese A e quello del paese B. Qualora, ai cambi attuali, il paniere di beni e servizi del paese A risultasse essere più a buon mercato di quello del paese B allora, seconda la teoria, la maggiore domanda estera riporterebbe i prezzi di A sul valore di equilibrio.
(Per il paniere di beni e servizi OCSE http://www.oecd.org/dataoecd/59/35/37985001.pdf).
La dinamica inflazionistica delle due aree assume certamente una rilevanza fondamentale nella formazione del cambio e, ad un aumento dell’inflazione, dovrebbe corrispondere una svalutazione della valuta per mantenere invariato il PPP.
Un esempio concreto può aiutarci a capire il meccanismo della teoria.
Se in Italia un personal computer costa 500 euro ad un cambio EurUsd di 1.50 (1 € = 1.50 $) il medesimo modello dovrebbe costare negli Stati Uniti 750 Usd.
Se il costo del pc venduto negli Usa (ad esempio su un qualunque sito online) risultasse pari a 600 Dollari allora il cliente italiano troverebbe più conveniente acquistare, al cambio attuale di 1.50, il pc negli Stati Uniti.
Ovviamente appaiono evidenti i limiti di questa teoria; tariffe doganali, spese di trasporto, dazi, sono solo alcuni dei fattori che rendono molto più difficoltosa una precisa valutazione (e convenienza pratica) per effettuare acquisti all’estero a condizioni favorevoli.
Oltre al fatto che questa legge può essere applicata solo ai beni o servizi commerciabili a livello internazionale escludendo i beni immobili, un altro elemento critico di cui tenere conto è legato al fatto che il paniere di beni e servizi utilizzato nella formulazione del PPP (il cosiddetto cambio di equilibrio) è uguale per tutti i paesi, sottostimando quelle che sono le preferenze di mercato dei vari consumatori mondiali, fattore determinante nella formazione di un prezzo di vendita.
Pur nel rispetto di questi limiti, l’analisi dello scostamento dei livelli di cambio attuali dal PPP fornisce l’immediato riscontro di una valuta sopra/sotto valutata, elemento fondamentale nella scelta di acquisto di prodotti esteri o di itinerari di viaggio al di fuori dei confini nazionali. Uno degli scopi del blog è proprio quello di creare una bussola di viaggio costantemente aggiornata che possa permettere ai navigatori di sfruttare con tempestività i movimenti valutari favorevoli all’Euro aumentando il potere d’acquisto del consumatore italiano
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